Con questo termine o col sinonimo iontoforesi (dal greco iòno-phòresis = trasporto di ioni) si indica la somministrazione di un farmaco attraverso l’epidermide (via transcutanea) utilizzando una corrente continua definita corrente galvanica.
I vantaggi dell’introduzione di farmaci tramite questa modalità sono diversi:
• Evitare laddove possibile la somministrazione per via sistemica (orale, intramuscolare, endovenosa):
E’ utile ricordare che la via sistemica presenta diverse controindicazioni; infatti, la totalità dei farmaci presenta il rischio, più o meno marcato, di effetti collaterali a danno di vari organi e sistemi anatomici. Questo perché, per garantire una valida azione terapeutica, il farmaco deve necessariamente raggiungere una concentrazione ematica (percentuale di farmaco circolante nel sangue), tale da poter garantire una valida azione terapeutica. Tutto questo determina la presenza nel circolo vascolare, oltre che del farmaco, anche di metaboliti dello stesso, prodotti dal fegato, i quali devono essere “smaltiti” dall’organismo per varie vie, prima fra tutte la via renale.
• Applicare il farmaco direttamente nella sede corporea interessata dalla patologia:
Poter applicare il farmaco direttamente nella zona da curare riduce i tempi terapeutici, con conseguente regressione dei sintomi in un tempo minore. Affezioni dolorose (algie) dell’apparato muscolo-scheletrico, derivanti da artrite, artrosi, sciatica, lombalgia, cervicale, strappi muscolari, ecc., vengono quindi curate circoscrivendo l’effetto terapeutico solo alla zona interessata.
• Permettere l’introduzione del solo principio attivo in forma ionica, senza veicolanti (eccipienti) i quali, spesso, sono fonte di reazioni più o meno avverse.
• Permettere agli ioni di legarsi a determinate proteine protoplasmatiche:
Il farmaco in forma ionica si lega a proteine protoplasmatiche specifiche, aumentandone il tempo di permanenza (definito emivita) nelle sedi anatomiche interessate, potendo quindi diminuire le quantità di farmaco utilizzate per la stessa patologia rispetto ad altre vie di somministrazione, pur mantenendone l’efficacia.
• Iperpolarizzare le terminazioni nervose:
L’applicazione di correnti continue a bassa intensità ha il risultato non secondario di iperpolarizzare le terminazioni nervose, determinandone un elevamento della soglia di eccitabilità, ottenendo quindi un effetto antalgico elevato (effetto TENS).